Life Resilience si conclude: individuati 18 genotipi di olivi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa

13 Settembre 2022  - Corporate

Life Resilience si conclude: individuati 18 genotipi di olivi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa

Tra i principali traguardi del progetto Europeo contro la Xylella fastidiosa lo sviluppo di 18 nuovi genotipi potenzialmente resistenti e con grandi proprietà agronomiche, la riduzione delle emissioni di CO2 e dell’impronta idrica. Villa Filippo Berio di Salov, tra i partner del progetto, ospita appezzamenti sperimentali su cui prosegue il monitoraggio.

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Life Resilience si conclude: individuati 18 genotipi di olivi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa

Massarosa, 13 settembre 2022 – Si è concluso Life Resilience, il progetto Europeo – sostenuto tra gli altri dalla Società Agricola Villa Filippo Berio di proprietà di Salov – nato con l’obiettivo di contrastare la Xylella fastidiosa (XF) promuovendo un modello di produzione agricola sostenibile, riducendo l’impronta di carbonio e mitigando il cambiamento climatico attraverso l’uso di risorse tecnologiche.

Si chiudono quattro anni di intenso lavoro che hanno permesso di ottenere un modello di migliori pratiche replicabile in tutto il bacino del Mediterraneo. Tra i traguardi raggiunti spicca l’ottenimento di 18 genotipi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa e l’individuazione di buone pratiche che hanno permesso una consistente riduzione di emissioni di CO2 e dell’impronta idrica.

La Xylella fastidiosa e Life Resilience

La Xylella fastidiosa è un batterio parassita che può attaccare vari tipi di piante tra cui la vite, il pesco, il mandorlo, gli agrumi, l’oleandro e l’olivo, provocandone in molti casi la morte: una malattia che rappresenta un grave problema ecologico ed economico, in quanto la rapida perdita di esemplari danneggia in modo significativo gli ecosistemi e l’economia rurale dei paesi della regione mediterranea. Basti pensare che solo in Puglia la Xylella fastidiosa ha causato oltre 1,6 miliardi di euro di danni in 6 anni[*].

Di fronte a questa situazione, diverse organizzazioni di Italia, Spagna e Portogallo – la Società Agricola Villa Filippo Berio di Salov, l’Istituto per la Bioeconomia (IBE), appartenente al Consiglio Nazionale Delle Ricerche (CNR), Balam Agriculture S.L, l’Università di Cordova (UCO), Agrifood Comunicación, Greenfield Technologies S.L, ASAJA Nacional, Nutriprado L.D.A, SAHC-Sociedad Agrícola de Herdade do Charqueirao, S.A.; –  hanno partecipato nel 2018 al progetto RESILIENCE che è stato cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE, creato per sviluppare genotipi di piante produttive e resistenti agli agenti patogeni, applicare pratiche sostenibili e proporre l’utilizzo di metodi naturali per il controllo dei vettori del patogeno.

Il progetto prendeva anche in considerazione un tema prioritario per l’UE, ossia la mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso un miglior uso del territorio e una silvicoltura più attenta all’ambiente. Al fine di migliorare la sostenibilità delle pratiche agricole, il progetto si è concentrato anche sull’ottimizzazione del sistema di approvvigionamento e utilizzo della risorsa idrica e sulla riduzione dell’impronta di carbonio.

I risultati di Life Resilience nel dettaglio

Il principale risultato di Life Resilience è l’ottenimento di 18 genotipi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa caratterizzate da ottime proprietà agronomiche – precocità di entrata in produzione, vigoria vegetativa e produttività – oltre ad ottimi profili in acidi grassi degli oli.

A livello pratico sono emerse informazioni utili per ottimizzare il monitoraggio e controllo della Sputacchina, principale insetto vettore del batterio Xylella Fastidiosa ottenendo una maggiore conoscenza del sistema “insetto” all’interno degli uliveti.

Un aspetto interessante del progetto è quello di aver considerato l’uliveto nel suo complesso piuttosto che la singola pianta di olivo. In quest’ottica, grazie all’introduzione della flora ausiliaria, delle cassette nido e alla corretta gestione del controllo dei parassiti, si è ottenuto un aumento della biodiversità in tutte le aree dell’ambiente agrario.

Inoltre, è stato possibile applicare un’agricoltura di precisione grazie all’utilizzo dei dati provenienti dai satelliti e dai droni che hanno aiutato a capire come rendere maggiormente sostenibile l’attività all’interno dell’uliveto.

Infine, grazie all’implementazione delle pratiche sostenibili di Life Resilience si è contribuito alla riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e fertilizzanti, nonché a una diminuzione dell’uso di acqua e combustibili fossili, riducendo le emissioni di CO2 di 18.665 tonnellate e l’impronta idrica di 389.375 m3 nei 250 ettari di aziende dimostrative dove il progetto è stato implementato (Villa Filippo Berio, El Valenciano, Herdade do Charqueirao).

L’impegno di Salov

Salov, nei quattro anni del progetto, ha messo a disposizione il terreno di Villa Filippo Berio per studiare l’implementazione di pratiche sostenibili, il controllo degli insetti vettori, l’aumento della biodiversità e la salute del suolo.  I 50 ettari interessati dal progetto sono stati suddivisi in 16 appezzamenti con 4 gestioni diverse del suolo e degli impianti:

  • 1 area in cui si procede a coltivare gli olivi secondo tecniche tradizionali
  • 1 area in cui è stata messa a dimora, alla base degli olivi, una copertura erbacea per favorire lo sviluppo di insetti utili alle piante e contrastare l’insediarsi di specie dannose
  • 1 area in cui si sono utilizzati prodotti naturali fitostimolanti per accrescere la resistenza fisiologica delle piante
  • 1 area in cui vengono sommate le variabili precedenti, quindi la messa a dimora della copertura erbacea e l’utilizzo di prodotti naturali fertilizzanti sulle foglie degli alberi

Alcuni dei genotipi potenzialmente resistenti alla Xylella fastidiosa sono piantati negli appezzamenti sperimentali di Villa Filippo Berio. Questi appezzamenti sperimentali continueranno ad essere monitorati anche ora che il progetto è concluso, per definire la resistenza al batterio e le caratteristiche agronomiche delle future nuove varietà di olivo.

I risultati ottenuti da questo progetto sono molto interessanti e ci hanno confermato, ancora una volta, l’importanza della ricerca. Consapevoli delle dinamiche e delle esigenze del settore in cui operiamo, oggi più che mai, come Salov, sentiamo la responsabilità di dover contribuire a migliorare l’intero sistema per una produzione olivicola di qualità. In un momento in cui le sfide poste dal cambiamento climatico sono sempre più urgenti, siamo orgogliosi che i nostri terreni possano contribuire ad individuare possibili soluzioni per un’agricoltura più sostenibile e resiliente” – commenta l’Ing. Fabio Maccari, Amministratore Delegato di Gruppo Salov.  

La SALOV SpA nasce nel 1919 dalla volontà di Giovanni Silvestrini, storico socio in affari di Filippo Berio fondatore dell’omonimo marchio, e di un gruppo di imprenditori lucchesi. Rapidamente l’azienda diventa un punto di riferimento della Lucchesia nel mondo. Salov ha sede a Massarosa, in provincia di Lucca, ed è tra le più grandi Aziende del settore oleario con un fatturato netto consolidato nel 2021 di circa 376 milioni di euro e 120 milioni di litri venduti. Dal 2015 fa parte del Gruppo Internazionale Bright Food.
Il Gruppo Salov è presente da sempre sul mercato italiano con lo storico marchio Sagra e ha lanciato a fine 2019, per la prima volta in Italia, il marchio Filippo Berio, brand con oltre 150 anni di storia presente in tutto il mondo e in posizione di leadership in USA, UK e Russia, oltre che in Belgio, Svizzera e Hong Kong.
In Italia, Filippo Berio è presente con una gamma dedicata, capace di rispondere a un consumatore sempre più esigente in termini di qualità e soprattutto di tracciabilità e sostenibilità. Grazie al Metodo Berio, infatti, ogni fase del processo produttivo è tracciata e certificata a partire dal campo e dall’applicazione delle tecniche sostenibili della produzione integrata.

[*] Fonte Coldiretti Puglia

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